Fotovoltaico sui tetti agricoli: contributi a fondo perduto domande fino al 27 ottobre

Le domande di accesso agli incentivi per la realizzazione di impianti fotovoltaici da installare su edifici a uso produttivo nei settori agricolo, zootecnico e agroindustriale, dovranno essere presentate attraverso il portale messo a disposizione dal Gestore dei Servizi Energetici (www.gse.it) accessibile dall’Area clienti. Il caricamento delle proposte sarà possibile dal 27 settembre (ore 12.00) fino al 27 ottobre 2022 (ore 12.00). Tutto questo lo prevede l’avviso del Ministero politiche agricole del 23 agosto 2022 contenente le modalità di presentazione delle domande di accesso alla realizzazione di impianti fotovoltaici, a cui sono destinati 1,5 miliardi di euro nell’ambito della misura PNRR “Parco Agrisolare”.

La misura è inserita nella missione “Rivoluzione verde e transizione ecologica”, componente “Economia circolare e agricoltura sostenibile”, ed è finalizzata a sostenere gli investimenti nelle strutture produttive del settore agricolo, zootecnico e agroindustriale al fine di rimuovere e smaltire i tetti esistenti e costruire nuovi tetti isolati, creare sistemi automatizzati di ventilazione e/o di raffreddamento e installare pannelli solari e sistemi di gestione intelligente dei flussi e degli accumulatori. Obiettivo finale della misura è quello di promuovere l’installazione di pannelli fotovoltaici con una nuova capacità di generazione di 375.000 Kw da energia solare.

Le risorse sono destinate alla realizzazione di interventi nel settore della produzione agricola primaria per una quota pari a 1,2 miliardi di euro, mentre due quote di 150 milioni di euro sono destinate rispettivamente alla realizzazione di interventi nel settore della trasformazione di prodotti agricoli in agricoli e alla realizzazione di interventi nel settore della trasformazione di prodotti agricoli in non agricoli. Un importo pari almeno al 40% delle risorse complessive è destinato al finanziamento di progetti da realizzare nelle Regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia. Le agevolazioni verranno concesse mediante una procedura a sportello sino ad esaurimento delle risorse disponibili.

Soggetti interessati –La partecipazione all’incentivo è riservata ai seguenti soggetti: imprenditori agricoli, in forma individuale o societaria;

imprese agroindustriali, in possesso di codice ATECO che saranno precisati nel bando da emanarsi;

indipendentemente dai propri associati, le cooperative agricole che svolgono attività di cui all’articolo 2135 del Codice civile e le cooperative o loro consorzi di cui all’articolo 1, comma 2, del Dlgs 18 maggio 2001 n. 228.

I soggetti sopra indicati, alla data di presentazione della domanda di agevolazione, devono possedere i seguenti requisiti:

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essere regolarmente costituiti ed iscritti come attivi nel Registro delle imprese;

essere nel pieno e libero esercizio dei propri diritti e possedere capacità di contrarre con la pubblica amministrazione;

non essere soggetti a sanzione interdittiva (articolo 9, comma 2, lettere c) e d) del Dlgs 8 giugno 2001, n. 231) o ad altra sanzione che comporta il divieto di contrarre con la pubblica amministrazione, compresi i provvedimenti interdittivi (articolo 14 del Dlgs 9 aprile 2008, n. 81);

non avere amministratori o rappresentanti che si siano resi colpevoli anche solo per negligenza di false dichiarazioni suscettibili di influenzare le scelte delle Pubbliche Amministrazioni in ordine all’erogazione di contributi o sovvenzioni pubbliche;

essere in condizioni di regolarità contributiva, attestata da documento unico di regolarità contributiva (Durc);

non essere sottoposti a procedura concorsuale e non trovarsi in stato di fallimento, di liquidazione coattiva o volontaria, di amministrazione controllata, di concordato preventivo (ad eccezione del concordato preventivo con continuità aziendale) o in qualsiasi altra situazione equivalente secondo la normativa vigente;

non essere destinatari di un ordine di recupero pendente per effetto di una precedente decisione della Commissione europea che dichiara un aiuto illegale e incompatibile con il mercato interno ed essere in regola con la restituzione di somme dovute in relazione a provvedimenti di revoca di agevolazioni concesse dal Ministero delle Politiche Agricole;

non essere stati destinatari, nei tre anni precedenti alla domanda, di provvedimenti di revoca totale di agevolazioni concesse dal Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali, ad eccezione di quelli derivanti da rinunce;

non trovarsi in condizioni tali da risultare impresa in difficoltà (così come definita all’articolo 2, punto 18 del Regolamento GBER).

Progetti finanziabili – Nello specifico, dovranno essere selezionati e finanziati progetti che prevedono l’acquisto e la posa in opera di pannelli fotovoltaici sui tetti di fabbricati strumentali all’attività dei soggetti beneficiari, ivi compresi quelli destinati alla ricezione ed ospitalità nell’ambito dell’attività agrituristica. Unitamente a tale attività, possono essere eseguiti uno o più dei seguenti interventi di riqualificazione ai fini del miglioramento dell’efficienza energetica delle strutture:

rimozione e smaltimento dell’amianto (o, se del caso, dell’eternit) dai tetti, in conformità alla normativa nazionale di settore vigente: tale procedura deve essere svolta unicamente da ditte specializzate, iscritte nell’apposito registro;

realizzazione dell’isolamento termico dei tetti: la relazione tecnica del professionista abilitato dovrà descrivere e giustificare la scelta del grado di coibentazione previsto in ragione delle specifiche destinazioni produttive del fabbricato, anche al fine di migliorare il benessere animale;

realizzazione di un sistema di aerazione connesso alla sostituzione del tetto (intercapedine d’aria).

Progetti esclusi – Non sono in ogni caso ammissibili alle agevolazioni interventi che prevedano attività su strutture e manufatti connessi a:

attività connesse ai combustibili fossili, compreso l’uso a valle;

attività nell’ambito del sistema di scambio di quote di emissione dell’UE (ETS) che generano emissioni di gas a effetto serra previste non inferiori ai pertinenti parametri di riferimento;

attività connesse alle discariche di rifiuti, agli inceneritori e agli impianti di trattamento meccanico biologico;

attività nel cui ambito lo smaltimento a lungo termine dei rifiuti potrebbe causare un danno all’ambiente.

Erogazione contributo – Il provvedimento di concessione del contributo è emanato entro trenta giorni naturali e consecutivi dall’approvazione della domanda. L’erogazione del contributo avverrà a mezzo bonifico bancario tramite le coordinate IBAN indicate al momento di presentazione della domanda.

L’ammontare massimo del contributo è erogato in un’unica soluzione a conclusione dell’intervento, fatta salva la facoltà di concedere, a domanda del soggetto beneficiario e nei limiti della disponibilità delle risorse, un’anticipazione fino al 30 per cento, a fronte della presentazione di idonea garanzia fideiussoria rilasciata da imprese bancarie o, ancora, a fronte di cauzione costituita, a scelta del soggetto beneficiario, in contanti, con bonifico, in assegni circolari o in titoli del debito pubblico garantiti dallo Stato al corso del giorno del deposito, presso le aziende autorizzate, ovvero, ad esclusione degli assegni circolari, presso la tesoreria statale, a titolo di pegno a favore dell’Amministrazione.

Dunque, ai fini dell’erogazione dell’anticipazione, il soggetto beneficiario è tenuto a trasmettere al Ministero, tramite il sistema informativo, entro 30 giorni dall’inizio dell’intervento, la seguente documentazione firmata digitalmente dal legale rappresentante:

idonea garanzia fideiussoria rilasciata da imprese bancarie che rispondano ai requisiti di solvibilità previsti dalle leggi che ne disciplinano le rispettive attività o rilasciata dagli intermediari finanziari iscritti nell’albo (articolo 106 del Dlgs 1° settembre 1993, n. 385), o da primarie imprese assicurative o, ancora, a fronte di cauzione costituita, a scelta del soggetto beneficiario, in contanti, con bonifico, in assegni circolari o in titoli del debito pubblico garantiti dallo Stato al corso del giorno del deposito, presso le aziende autorizzate, ovvero, ad esclusione degli assegni circolari, presso la tesoreria statale, a titolo di pegno a favore dell’amministrazione;

documentazione di legge per le verifiche antimafia;

in caso di opere edili-murarie e impiantistiche, documentazione attestante l’avvio legittimo dei lavori;

in caso di progetti che prevedono esclusivamente l’acquisto di beni: copia dei giustificativi di spesa quietanzati per un importo pari almeno al 5% dell’investimento ammesso.

Per la fruizione del contributo, il soggetto beneficiario è tenuto a trasmettere al Ministero delle Politiche Agricole, entro sessanta giorni dalla data di conclusione dell’intervento:

una relazione finale sui risultati e gli obiettivi conseguiti dal progetto da pubblicare sul sito del Ministero delle Politiche Agricole al fine di dare diffusione dei risultati delle attività, sottoscritta dal legale rappresentante dell’impresa e da un professionista abilitato (articolo 26 del Dlgs 14 marzo 2013, n. 33);

una rendicontazione delle spese effettivamente sostenute con fatture quietanzate relative alle tipologie di spesa ammissibili, effettuata nel rispetto dei parametri stabiliti dall’avviso di prossima emanazione;

una rendicontazione del contributo fornito dal progetto al conseguimento dei target associati all’investimento;

documentazione di legge per le verifiche antimafia.

Le integrazioni alla documentazione di rendicontazione richieste per la fase di erogazione devono essere presentate entro un termine massimo di dieci giorni solari e consecutivi.

Condizioni richieste per l’erogazione contributo – In ogni caso, l’erogazione del finanziamento è subordinata:

all’approvazione, da parte delle competenti autorità in materia urbanistica, del progetto presentato dal soggetto beneficiario;

alla verifica, in capo al medesimo soggetto, della regolarità contributiva e fiscale;

all’assenza di cause ostative ai sensi della vigente normativa antimafia ed in materia di procedure concorsuali in atto;

all’acquisizione dei certificati del casellario giudiziale e dell’anagrafe delle sanzioni amministrative dipendenti da reato.

Per informazioni e assistenza nella presentazione delle domande compila subito il form:

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Autore: Cinzia De Stefanis